«La Regione acquisti crediti fiscali, ma con benefici certi per le imprese» Nella Marca Trevigiana almeno 200 milioni di euro giacenti nei cassetti fiscali; oltre un migliaio le imprese con i crediti bloccati

«È positivo che la Provincia di Treviso abbia acquistato crediti per liberare i cassetti fiscali delle banche: tale scelta può innescare senz’altro un meccanismo virtuoso sul mercato dei crediti. Tuttavia non risolve il problema delle imprese del comparto casa che hanno i crediti incagliati. Serve che la Regione acquisti direttamente i crediti incagliati delle imprese del comparto casa o quanto meno che gli acquisti dei crediti dalle banche siano strettamente vincolati ad un beneficio certo per le imprese a prezzo calmierato, per dare loro quella liquidità che permetta di avviare nuove pratiche e continuare a lavorare».

Lo afferma Mattia Panazzolo, direttore di CNA territoriale di Treviso, in riferimento all’operazione effettuata dalla Provincia di Treviso che ha acquistato da due banche 14,5 milioni di euro di crediti a compensazione dei propri oneri fiscali, poi seguita dalle regioni Sardegna e Piemonte. 

Si parla di decine di milioni di euro che possono certamente innescare un meccanismo virtuoso di indubbio vantaggio per gli enti stessi che riducono i propri debiti negli anni e per le banche che liberano i cassetti fiscali e che possono così accogliere altri crediti.

Esiste però anche un problema di “svalutazione” dei crediti, legato all’enorme difficoltà nella cessione ma anche all’alta inflazione, che fa scendere di molto il valore in un credito per legge compensabile solo in diversi anni. 

«L’intervento degli enti locali e della pubblica amministrazione non può essere orientato solo al “guadagno” nell’operazione finanziaria di acquisto di un credito svalutato, ma dovrebbe a nostro avviso garantire anche un prezzo sufficientemente equo per l’impresa che lo cede» aggiunge il direttore della CNA.

Sono possibili altre soluzioni?

«Per le imprese sarebbe indubbiamente migliore un’altra strada – spiega Panazzolo–. Ovvero che venga previsto un meccanismo di compensazione automatica e immediata nello stesso anno tra i propri crediti e i propri debiti con lo Stato, che attualmente non c’è. Ora siamo all’assurdo che chi ha un credito con lo Stato deve indebitarsi per pagare le tasse perché la sua liquidità è bloccata nei crediti che nessuno gli compra e quando vengono comprati viene fatto a percentuali bassissime sfruttando la disperazione degli imprenditori. Va immediatamente sanata questa stortura sia per una questione di giustizia che per evitare il fallimento di migliaia di imprese». 

Da molti mesi il meccanismo legato alla cessione dei crediti è incagliato e le conseguenze sono divenute preoccupanti. L’appello che rivolgiamo alla Politica è di prendere finalmente in mano una situazione ferma da troppo tempo: l’iniziativa degli enti locali può indubbiamente aiutare, ma lo Stato non può continuare ad ignorare un problema creato dallo Stato stesso. 

In provincia di Treviso i crediti giacenti nei cassetti fiscali delle imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura ammontano a circa 200 milioni di euro e sono oltre un migliaio le imprese del comparto casa con i crediti bloccati.

 


 

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