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Gabriele, idraulico industriale, marito e papà felice Artigiani Next Generation racconta la storia di Gabriele Biasetto, titolare della Biasetto Impianti di Visnadello di Spresiano
Il 5 dicembre 2019 è nata la sua primogenita: Ginevra. In quello stesso mese ha deciso di compiere il grande passo: mettersi in proprio.
A febbraio 2020 si è licenziato e il 1º aprile la sua partita Iva è diventata operativa.
«Quella mattina Ginevra mi ha buttato giù dal letto presto, così ho acceso la tivù e stava andando in onda il tg. La prima cosa che ho udito è stata: “È la peggior crisi del Dopoguerra…”. Ho subito pensato che peggio di così non poteva iniziare….».
Gabriele Biasetto, 31 anni, è titolare della Biasetto Impianti con sede a Visnadello di Spresiano, specializzata in impianti idraulici industriali, con lavorazioni in officina e in cantiere.
Ha tagliato il nastro della sua azienda mentre tutta la penisola italiana era in lockdown, le scuole chiuse e le attività produttive in parte bloccate. Artigiani Next Generation ne racconta la storia.
La Biasetto Impianti apre in pieno lockdown
Ma ha tirato dritto. A dagli forza sono state la figlioletta neonata e l’imprescindibile moglie Sara, di professione educatrice, braccio destro di Gabriele nelle incombenze burocratiche e pilastro della comune avventura imprenditoriale.
«No, in realtà, non mi sono mai scoraggiato – racconta -, ho sentito che il mondo non finiva con la pandemia. Mi sono solo chiesto quando sarebbe finita».
Oggi, due anni dopo, la Biasetto Impianti ha 4 dipendenti (il primo è arrivato a giugno 2020) e il lavoro non manca. Anzi. Quando si chiede a Gabriele cosa lo preoccupa risponde: «Mi preoccupa l’aumento di lavoro, il non riuscire a soddisfare tutti i miei clienti».
Un altro passo importante la giovane ditta lo ha fatto nell’ottobre 2021 con l’acquisizione del capannone.
«Una grande squadra per una azienda di eccellenza»
Eppure non sono i muri che fanno l’impresa e Gabriele lo sa bene. È la qualità della squadra che farà grande l’azienda.
«Lavorare in gruppo si fa risultato e lavorare in un bel gruppo si fa ancora più risultato: quello che voglio creare è un bel gruppo» dice.
Per lui il lavoro è «serietà e qualità» e nel suo futuro vede «una solida realtà»: «Sto creando una buona azienda e voglio sempre migliorarmi. Sto vedendo risultati, vengo apprezzato» afferma con sana e genuina autostima.
La spinta a mettersi in proprio dopo tanti anni “sotto padrone” è arrivata dal desiderio di «lavorare come dico io perché ho buone basi grazie ai bravi maestri che ho avuto». Si riferisce ai suoi ex titolari e colleghi di lavoro con i quali, dopo la qualifica al “Giorgi”, è cresciuto umanamente e professionalmente.
Ma al primo posto, nella vita di Gabriele, ci sono le sue loro, Sara e Ginevra. Quando gli si chiede cosa sia per lui la felicità risponde: «Sicuramente la famiglia e poi avere dei risultati in ambito lavorativo. Questi due anni mi stanno dando molta felicità in ambito lavorativo. Sono molto soddisfatto».
In Sara e Ginevra la forza di Gabriele
La sua impresa artigiana sente di avere solide basi perché poggia sull’affetto di una famiglia unita. Il “miracolo del nordest” è del resto nato sul connubio impresa-famiglia, così implicitamente radicato anche nella storia di Gabriele e Sara.
Di lei, non a caso, dice: «Mi aiuta, ho una buona spalla». Negli occhi di questa coppia, che si guarda prima di rispondere alle domande, si nota affetto e complicità.
Ci sono state e non mancheranno le prove, certo, come nell’esistenza di tutti. Ma loro il segreto del successo lo hanno già capito.
Le foto sono di Alfonso Lorenzetto.