Europee 2024, appello al voto CNA ha aderito all'appello al voto dell'ass. Partecipare Il Presente di cui fa parte

Partecipare Il Presente è la scuola di formazione sociale e politica partecipata da CNA insieme a: ACLI Treviso, Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova-Treviso, Associazione Comuni della Marca Trevigiana, CGIL Treviso, CIA Treviso, CISL Belluno-Treviso, Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Confcooperative Belluno-Treviso, Confesercenti Treviso, Confagricoltura Treviso, EBiCom Ente Bilaterale territoriale della provincia di Treviso, Federmanager Treviso-Belluno, Forum Associazioni Familiari della provincia di Treviso, ManagerItalia Veneto, Pastorale Sociale e del Lavoro – Diocesi di Treviso, UCID Treviso Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, Unascom Confcommercio Treviso, Volontarinsieme-CSV Treviso.

In vista delle elezioni europee di sabato 8 giugno e domenica 9 giugno propone il seguente appello al voto: 

Votare una conquista da riconsiderare

Nei Paesi dove non esiste la libertà, i cittadini rivendicano il diritto di poter votare come un diritto. Nei Paesi dove, invece, tale diritto/dovere è assicurato (facoltà è assicurata), i cittadini considerano il fatto di votare come una facoltà (un dovere) e l’affluenza alle urne tende progressivamente a calare. Esercitiamo il diritto/dovere di votare!

Vogliamo aver fiducia che le prossime elezioni del Parlamento europeo costituiscano un’occasione per assumerci la responsabilità di contribuire a governare al meglio il destino comune dei cittadini.

Sfide che richiedono Istituzioni più forti dei singoli stati

Dopo un lunghissimo periodo di pace e sostanziale stabilità viviamo un periodo attraversato da grandi problemi che ci interessano da vicino e contemporaneamente riguardano il mondo intero: guerre, un forte cambiamento climatico, una gravissima denatalità che è la principale causa del forte mutamento demografico, un incerto sviluppo economico, anche per la dipendenza e l’incertezza nell’approvvigionamento energetico ancora forti e per la dura concorrenza produttiva di altri sistemi industriali che non rispettano la dignità del lavoratore e soprattutto l’ambiente, flussi migratori continui.

Questioni che hanno bisogno di essere affrontate e governate da soggetti più forti degli Stati Nazionali e da una condivisione interna sugli obiettivi strategici europei in ognuno di 27 Stati membri.

La difesa degli interessi nazionali

Certo, vi sono interessi nazionali che devono essere salvaguardati, ma il modo migliore per farlo è riuscire a collocarli dentro una comune sintesi europea. Diversamente, ad imporsi sarebbero solo gli interessi più forti di altre potenze continentali, che finirebbero per considerare gli Stati europei solo delle prede da conquistare.

Il ruolo del Parlamento Europeo

Il nuovo PARLAMENTO EUROPEO – unica istituzione sovranazionale legittimata dai cittadini europei – può svolgere questo compito con efficacia se gli riconosciamo la fiducia necessaria per essere un interlocutore credibile degli Stati che sono, a loro volta, rappresentati in Europa dal CONSIGLIO EUROPEO.

L’UNIONE EUROPEA UNA STORIA DI SUCCESSO……

L’Unione Europea è stata una storia di successo, dal momento che dai sei Paesi iniziali  siamo passati agli attuali  27, con altri 9 in lista d’attesa (tra cui l’Ucraina e la Georgia, dove in questo periodo cresce fortemente la voglia di adesione all’Europa). D’altra parte, il benessere e la pace assicurati dall’Unione in questi 70 anni non hanno precedenti nella nostra storia. Non dimentichiamo inoltre  che con il 6% della popolazione mondiale, l’Europa rappresenta il 15% del PIL  mondiale e circa il 50% dei sistemi di welfare. Ma non è su questo che bisogna cullarsi, anzi.

……….CHE DEVE ESSERE PRESERVATA

Ora bisogna cambiare marcia, prima di tutto verso l’esterno, pena l’insignificanza politica e funzionale dell’Europa, ma anche verso l’interno, a pena di limitare le potenzialità e le energie nazionali, fondamentali per la crescita e il rafforzamento, soprattutto per coesione tra i popoli, dell’istituzione europea. Ma questo può e deve avvenire solo con l’attivo contributo dei cittadini, che mediante il loro voto, decideranno quale Europa intendono realizzare. I nuovi scenari mondiali e le nuove sfide dell’economia, del lavoro, la necessità di ridurre le disuguaglianze sociali e mantenere la coesione sociale consigliano un’Europa più forte. E Stati  nazionali più attenti a rappresentare gli interessi dei propri cittadini nelle sedi europee e internazionali.

Bisogna andare avanti non tornare indietro…..

 


 

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