Costruzioni in affanno, le istituzioni locali incentivino il settore

«Regione, Camera di Commercio e Provincia di Treviso favoriscano con incentivi le verifiche strutturali antisismiche dei capannoni e degli edifici produttivi».

Lo chiede Giuliano Rosolen, direttore provinciale della CNA di Treviso.

La richiesta dell’associazione di categoria artigiana ha un duplice obiettivo: quello naturalmente dell'adeguamento antisismico dei capannoni e quello di ridare fiato all’edilizia, fiaccata dalla crisi economica, che ha visto nei primi tre mesi del 2012 la moria di ulteriori 449 imprese in provincia di Treviso, il 21,5% del totale.

«È una strage – incalza Rosolen – il settore delle costruzioni è in fortissima sofferenza e le misure adottate finora, come il Piano Casa, non sono servite al suo rilancio. Gli incentivi previsti nel decreto sviluppo, invece, sono un buon segnale di impegno del governo. Ora serve che anche a livello locale le istituzioni facciano la loro parte».

La CNA apprezza la nuova aliquota del 50% di detrazioni Irpef per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici e l’innalzamento del tetto di spesa da 48 mila a 96 mila euro.

Il futuro dell’edilizia in provincia di Treviso è legato quasi esclusivamente al recupero e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, dato che il volume dell’edificato, sia civile che produttivo, supera il fabbisogno di cittadini e imprese per almeno i prossimi 20 anni.

Sull’esistente dunque c’è molto da fare, anche alla luce del terribile sisma che ha devastato l’Emilia e colpito alcune aree del Veneto, che ha messo impietosamente a nudo la fragilità del nostro patrimonio edilizio e chiede un’assunzione di responsabilità per evitare in futuro nuove tragedie.

Fino a qualche anno fa la gran parte della provincia di Treviso era considerata a scarsissimo rischio, solo nel 2003 si sono rivisti i coefficienti di rischio sismico e Treviso è passata da un rischio quasi nullo ad un livello di pericolosità moderato.

Nel 2008 la normativa nazionale ha fornito indicazioni precise sul che fare. Dunque i capannoni costruiti prima del 2008 non hanno un'adeguata sicurezza antisismica perché la gran parte delle travi e dei pilastri, pur perfetti come singoli elementi della costruzione, sono stati montati "appoggiati" l'un l'altro e non collegati tra loro.

Ora, vista la sismicità del nostro territorio, bisogna incentivare coloro che vogliono adeguare i capannoni al rischio sismico, scongiurando, in caso di terremoto, la distruzione che si è verificata in alcuni paesi dell'Emilia.

Con un investimento contenuto, si possono legare le travi ai pilastri, prevenendo crolli dovuti allo scivolamento orizzontale provocato dalle scosse. 

«È bene prevenire intervenendo subito – spiega Rosolen -. Le imprese però non ce la fanno da sole perché la crisi le sta falcidiando, nei primi tre mesi dell’anno hanno chiuso i battenti altre 2 mila aziende con un saldo negativo tra aperture e cessazioni di 624 unità. Quindi le verifiche strutturali e l’adeguamento antisismico va incentivato.».

Un pacchetto di incentivi, oltre a mettere in sicurezza il patrimonio edilizio esistente, aiuterebbe anche la riprese del settore delle costruzioni, che finora ha pagato il prezzo più alto alla recessione.

 «Continuiamo a dire ai nostri imprenditori edili di tenere duro, di non mollare, ma per loro è davvero dura – conclude il direttore della CNA -. La spesa pubblica va tenuta sotto controllo ma non si può uccidere l’economia di un Paese. Servono politiche per la crescita e gli incentivi al settore che chiediamo vanno in questa direzione».

Intanto, la CNA ha organizzato un incontro il 3 luglio a Treviso su “Le caratteristiche sismiche e l’edificato produttivo in provincia di Treviso” che si terrà alle 20.30 nella sede provinciale in viale della Repubblica 154 a partire dalle 20.30.

I relatori, l’ing. Giancarlo Tiziano, l’arch. Gustavo Bolzonello e l’ing. Francesco Marinelli, faranno il punto su:

– La classificazione sismica del territorio provinciale: la normativa vigente

Caratteristiche strutturali dell’edilizia esistente, con particolare riferimento a quella per attività produttive

Criteri di intervento per migliorare la capacità di resistenza sismica dei fabbricati


 

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