Autotrasporto, la CNA-Fita: "Fermo sbagliato". E invita a non aderire

La CNA-Fita si dissocia da «proclamazioni di fermo inconsistenti che mirano unicamente a strumentalizzare una disperazione latente per altri scopi» e invita gli autotrasportatori a non aderire.

Per la CNA-Fita di Treviso la posizione rimane quella assunta dall’assemblea unitaria che si è tenuta sabato all’Hotel Maggior Consiglio: la sospensione del fermo per 60 giorni per lasciare il tempo al Governo di varare i provvedimenti contenuti nella piattaforma presentata dai rappresentanti Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto merci), la sigla unitaria dell’autotrasporto, e accolta dal ministro Corrado Passera.

«Ribadiamo che non c’è alcun presupposto per fare lo sciopero adesso – afferma Alvise Dorigo, presidente provinciale della Fita-CNA-. I problemi dell’autotrasporto sono serissimi, molte aziende stanno chiudendo perché gravate dagli aumenti del gasolio, dei pedaggi autostradali, delle assicurazioni, e dalla difficoltà di ribaltare questi costi sulla committenza con la conseguente pesante riduzione dei margini di guadagno. Tuttavia, il Governo ha accolto grossa parte delle nostre richieste e dobbiamo lasciargli il tempo tecnico di trasformarle in provvedimenti. Monitoreremo con attenzione il suo operato, se tra 60 giorni non avrà prodotto risultati concreti, non esiteremo a proclamare il fermo».

Tra i provvedimenti che il Governo si è impegnato a varare a beneficio della categoria ci sono:

  • La conferma per il 2012 dello stanziamento di 400 milioni di euro per il sostegno al settore
  • La garanzia del mantenimento dei costi minimi di esercizio e la sanzionabilità dei committenti che non li applicano
  • Il recupero trimestrale delle accise sul carburante
  • Il ripensamento dell’accesso alla professione

La sanzionabilità dei committenti che non applicano i costi minimi di esercizio è uno dei nodi centrali delle rivendicazione della categoria.

«C’è un’effettiva difficoltà, come è emerso anche dall’assemblea di sabato, da parte di molti autotrasportatori a negoziare le tariffe che spesso vengono imposte dai committenti, costringendoli a lavorare sotto costo – spiega Dorigo -. Tuttavia, se gli autotrasportatori riuscissero a “fare cartello”, a non farsi concorrenza sul costo sotto certi limiti, i committenti sarebbero costretti a venire a patti. Sotto certi costi non si può e non di vede lavorare! Confidiamo che il provvedimento del Governo, con la previsione di sanzioni per i committenti che non rispettano i costi minimi, contribuisca a risolvere questo problema».

«Va precisato che le richieste di Trasporto Unito, la sigla che ha proclamato lo sciopero rompendo il fronte, – conclude Dorigo – sono le stesse che hanno portato Unatras a sospendere il fermo perché accolte dal Governo».


 

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