Fusione Ormelle-San Polo, Vianello: «Bisogna guardare al futuro»

«I cambiamenti hanno sempre dei costi ma bisogna guardare al futuro. Per troppo tempo in questo Paese non si sono fatte le riforme che servono per i vari interessi corporativi e per calcoli di micro convenienze legate all’immediato. Per questa ragione ci trovano d’accordo tutte le operazioni di riorganizzazione istituzionale e amministrativa, come la fusione tra Ormelle e San Polo, che semplifichino l’elefantiaca architettura istituzionale esistente non più adeguata a governare la complessità attuale. Troppi enti e troppi livelli amministrativi, con la sovrapposizione delle competenze, impongono dei costi al sistema rendendolo meno competitivo e più ostile a chi fa impresa».

Lo afferma Gianfranco Vianello, direttore della CNA di Oderzo.

«I disagi che ogni riforma porta con sé verranno assorbiti nel tempo prevedendo anche un periodo transitorio in cui si potranno ad esempio utilizzare le vecchie diciture a esaurimento dei materiali aziendali o le carte di identità fino a scadenza – continua Vianello -. Siamo convinti che la riorganizzazione degli uffici comunali a seguito della fusione possa dare servizi di maggiore qualità ed efficienza alle imprese e ai cittadini. Credo che questo lo abbiano capito anche i cittadini che infatti si sono pronunciati a favore della fusione nel sondaggio preliminare fatto a maggio dalle due amministrazioni».

La CNA, nei giorni scorsi, si è espressa a favore anche della fusione di Villorba e Povegliano e di tutti i processi riorganizzativi che interessano i Comuni della provincia di Treviso, dalle unioni, alla gestione associata dei servizi in base a convenzioni.

Certo sarebbe opportuno, e questo non è stato fatto, che la Regione decidesse, concertandolo con i sindaci, gli ambiti comunali ottimali per ampiezza di territorio e numero di abitanti, in modo da guidare questo grande processo riorganizzativo.

«La Regione finora ha scelto di non decidere su questo punto – conclude Vianello – ci auguriamo che questa mancanza venga colmata al più presto attraverso la concertazione con i sindaci».