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IMU, quante bugie! Riflessione di Roberto Ghegin*
Cosa c’era da gioire?
Nulla, perché sebbene la prima rata Imu sia stata effettivamente soppressa, manca ancora la decisione conclusiva per quel che concerne la seconda rata (quella di dicembre), nonché una presa di posizione chiara sull’Iva: ci sarà o non ci sarà l’aumento ad ottobre ?
Per sopprimere entrambe le tranche Imu sono necessari 4,4 miliardi di euro. Nonostante il governo faccia intendere il contrario, il nostro Paese ne possiede attualmente solo la metà, vale a dire la quota necessaria per rendere possibile ciò che hanno effettivamente deciso in seno al Consiglio dei ministri: la soppressione della prima rata Imu che avremmo dovuto pagare a giugno.
Appare chiaro che il governo non sa ancora bene come realizzare la soppressione della seconda rata Imu, quella che dovremo pagare a dicembre. Dove la troveranno questa copertura?
È chiaro che se mancano le risorse per completare il progetto Imu, sono assenti anche quelle per scongiurare il passaggio dell’aliquota dal 21% al 22%.
Il dubbio che ci poniamo è che potrebbe essere proprio la maggiorazione Iva ad andare a coprire la soppressione IMU.
Avevano promesso che non mettevano le mani nelle tasche degli italiani. Ma a gennaio avremo la nuova ‘service tax’.
Purtroppo però ancora non conosciamo nessun dettaglio giuridico o tecnico della nuova tassa; sappiamo solo che sarà di natura federale, quindi a completa gestione dei comuni.
La Service Tax, se dovesse diventare operativa, farebbe aumentare il costo dell’immobile causando con più frequenza i fenomeni di morosità, quindi i conseguenti sfratti. Gli inquilini stanno già protestando perché toccherà anche a loro pagare i servizi comunali ricompresi in questo nuovo balzello ( rifiuti, trasporti, acqua, fognature, ecc. ).
Si cambia nome ad una tassa, per non cambiare nulla. Tutto resta come prima, nella gattopardesca Italia.
*Responsabile politiche fiscali CNA