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Giuseppe Fabris, restauratore, racconta la sua passione per la scrittura
Una passione coltivata fin dai tempi della scuola e che ha sempre dovuto conciliare con il lavoro: Giuseppe Fabris, 57 anni, restauratore di chiese e ville antiche, associato alla CNA di Asolo, non ha mai smesso di scrivere. Sposato con Silvana e padre di Mariaelena e Massimiliano, ha alternato la scrittura al lavoro, anche se precisa: «Ora finalmente posso lavorare meno e scrivere di più».
L’artigiano Giuseppe Fabris è l’autore di Le farfalle sul tempo, dodici racconti recentemente pubblicati, tra questi anche “Il Cinema Spinetta” che nel 2009 gli è valso il primo premio al concorso letterario indetto dal comune di Cornuda “Racconto e mi racconto”.
Si tratta di racconti autobiografici, ricordi di facce, avvenimenti e storie che hanno segnato il tempo di chi è nato, come Giuseppe Fabris, a metà Novecento, il ricordo delle lucciole e dei primi motorini, delle benedizioni delle case e dei chierichetti quando la messa era ancora in latino.
Ricordi nei quali il lettore si può ritrovare, condividere.
Giuseppe Fabris, perché il titolo Le farfalle sul tempo?
«Io e mio fratello, che abbiamo ereditato il mestiere di nostro padre, realizziamo anche meridiane sulle facciate delle case e dei palazzi e la farfalla gialla è il nostro marchio di fabbrica. Da qui il titolo di questi racconti che non hanno una chiave di tempo ben definita».
Con questo libro Fabris è stato testimone del suo tempo, ma la sua passione per la scrittura ora lo porta in un’altra direzione: «Il mio sogno è scrivere un romanzo sulla Palestina, in verità ho già iniziato la stesura. E poi c’è un altro progetto: con un gruppo di attori teatrali ho realizzato un monologo “Per la rocca questo ed altro”, aneddoti, storie e leggende sulla rocca di Cornuda che andrà in scena il 22 settembre con l’obiettivo di raccogliere fondi per finanziare alcuni interventi sulla rocca».