Presentate al sindaco di Motta di Livenza le 15 proposte degli Artigiani per rendere il Comune “amico dell’impresa” L'incontro, martedì 13 giugno, è stato promosso da Andrea Ragessi e Gianfranco Vianello

Martedì 13 giugno, il presidente di CNA Oderzo Andrea Ragessi, assieme al direttore Gianfranco Vianello, ha incontrato il sindaco di Motta di Livenza Alessandro Righi, riconfermato per il secondo mandato alle elezioni del 14-15 maggio scorso.

L’incontro aveva l’obiettivo di presentare al primo cittadino le 15 proposte di CNA per rendere il Comune “amico dell’impresa”.

Prima la pandemia da Covid-19 e poi la guerra in Europa hanno infatti avuto pesanti ricadute sul sistema economico del nostro territorio, e in particolare sull’artigianato e sulle PMI, e serve che le istituzioni locali attuino tutte le misure necessarie possibili a loro sostegno (in calce l’elenco delle 15 richieste).

In tema di viabilità, Ragessi e Vianello hanno sollecitato il Sindaco a realizzare una rotonda intermedia tra via Lombardia e via Trentino-Alto Adige, all’interno della zona industriale Sud, per rendere più agevoli le manovre degli autoveicoli che attualmente, se sbagliano strada, fanno pericolose inversioni a “u” per non dovere arrivare fino alla successiva rotonda per tornare indietro.

Un’altra richiesta dell’Associazione artigiana è stata la realizzazione di una pista ciclabile lungo la SP53 che collega Motta di Livenza a Cessalto, almeno nel tratto Cessalto-zona industriale Sud – per agevolare i molti dipendenti, spesso turnisti notturni, che arrivano in azienda in bicicletta ed attualmente rischiano la vita percorrendo sulla due-ruote un’arteria molto trafficata. L’incontro si è concluso che un accenno al blocco edilizio presente nel Comune, con l’auspicio che si sistemi quanto prima.

Il colloquio è durato 45 minuti, ed ha riguardato tutti i temi di interesse del mondo dell’impresa ma anche la gestione del territorio.  I rappresentanti di CNA sono rimasti soddisfatti.

«Abbiamo trovato ascolto e disponibilità da parte del Sindaco e il desiderio di una collaborazione reciproca sui temi che interessano le imprese e il territorio – affermano il presidente Ragessi e il direttore Vianello –. Abbiamo inoltre colto l’occasione per dargli un riscontro positivo sulla sensibilità e collaborazione che, a partire dal periodo Covid, abbiamo riscontrato da parte dell’Ufficio Tributi, che rende il lavoro delle imprese e dei loro intermediari molto più sereno».

Il Comune di Motta di Livenza ha una popolazione di 10.636 abitanti (dato al 31.12.2021). Conta 1.258 unità locali attive (dato al 31.12.2022) 22 in meno  rispetto l’anno precedente e 139 in meno rispetto a 10 anni fa.

Delle sedi di impresa attive, 270 sono artigiane (il 27,4% pressoché in linea con la media provinciale del 28,5%), 191 femminili, 62 giovanili e 104 straniere.

Nelle unità locali attive a Motta di Livenza lavorano a 5.198 addetti, di cui 917 impiegati nel settore artigiano, il 17,6% del totale (la media provinciale è del 19%). Ben il 45,7% degli addetti sono impiegati nel settore manifatturiero.

I dati sono stati elaborati dal Centro Studi di CNA territoriale di Treviso su dati forniti dall’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio Treviso-Belluno.

Comune amico dell’impresa: gli interventi utili 

  1. Misure di sostegno. Concertare con le Associazioni di Categoria eventuali misure di sostegno alle imprese che si trovano più in difficoltà a causa della congiuntura. Ridurre o rinviare, senza sanzioni e senza interessi, le imposte e i tributi comunali con rientro rateizzato pluriennale.
  2. Pagamenti PA. Pagare i fornitori del Comune in un termine massimo di trenta giorni.
  3. Fisco. Ridurre in modo significativo le aliquote IMU sugli immobili diversi da quelli abitativi con effetto immediato.
  4. Appalti e lavori pubblici. Adottare obbligatoriamente la pratica della suddivisione degli appalti in lotti funzionali, introducendo un limite al numero di lotti che un’impresa può aggiudicarsi. Applicare quanto suggerito dal Focus Burocrazia e Appalti della CNA, per permettere l’effettiva partecipazione alle gare anche alle piccole imprese del territorio.  Favorire la rotazione dei fornitori della PA.
  5. Urbanistica. Fare progetti condivisi di rigenerazione urbana e immobiliare, valorizzando l’artigianato di servizio e il piccolo commercio. Per favorire tale operazione, prevedere agevolazioni e istituire un fondo da alimentare con gli oneri di urbanizzazione derivanti da interventi insediativi commerciali o di servizi di medio-grandi dimensioni.
  6. Energia. Promuovere la realizzazione di comunità energetiche nel Comune, a partire dagli edifici pubblici più idonei, favorendo le sinergie pubblico-private per una diffusa conoscenza dello strumento.
  7. Viabilità. Completare le circonvallazioni comunali, favorire una viabilità ecosostenibile. Pedemontana: lavorare insieme alla Regione Veneto per un rapido completamento dell’opera e delle bretelle di collegamento; e inoltre riconoscere riduzioni tariffarie per i residenti nel tragitto casa-lavoro, come ad esempio la gratuità dei pedaggi nei tratti compresi tra due caselli dopo quello di ingresso. 
  8. Territorio. Razionalizzare le aree produttive del proprio Comune e dei limitrofi, migliorandone le infrastrutture fisiche e digitali (la banda larga rappresenta ormai un fattore abilitante all’attività d’impresa). Mettere a disposizione i dati dei fabbricati produttivi di una banca dati provinciale. Favorire la definizione di 25-30 aree produttive strategiche a livello provinciale.
  9. Servizi ai cittadini e alle imprese. Riorganizzare i servizi dei Comuni, favorendo le collaborazioni sovracomunali, negli ambiti ottimali da definire con la Regione Veneto.
  10. Burocrazia. Semplificare le procedure prevedendo l’armonizzazione dei regolamenti edilizi, urbanistici, ambientali, tributari con i Comuni confinanti e a livello provinciale. La PA non deve chiedere all’impresa dati che sono già in suo possesso. Per questo è importante rendere interoperabili le banche dati pubbliche: i fondi del PNRR per la digitalizzazione devono servire anche per questo.
  11. Cultura di impresa. Sviluppare iniziative per incentivare la cultura imprenditoriale e la propensione all’imprenditorialità nelle giovani generazioni, di concerto con il mondo produttivo e le scuole.
  12. Abusivismo. Fare controlli più incisivi, e i relativi interventi sanzionatori, per contrastare l’economia sommersa.
  13. Mafia. Tenere alta l’attenzione sul rischio di infiltrazioni mafiose nei tessuti produttivi più colpiti dalla crisi e nel settore edile. Sensibilizzare la popolazione in tema di legalità e promuovere la conoscenza di strumenti operativi di prevenzione dell’usura, come i confidi e i fondi antiusura.
  14. Credito. Sostenere i confidi territoriali al fine di agevolare l’accesso al credito con lo strumento delle garanzie o del prestito diretto. Il rapido aumento dei tassi d’interesse e il blocco del mercato dei crediti in edilizia rischia di provocare un grave shock finanziario anche nelle aziende economicamente sane.
  15. Sanità. Garantire che il diritto di accesso alle prestazioni e ai servizi avvenga in tempi rapidi, con il potenziamento delle strutture poliambulatoriali e l’assistenza domiciliare. Rafforzare la collaborazione tra gli operatori di assistenza sanitaria e i servizi sociali.

 

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