di Alessandro Zago «Basta mercatini occasionali con bancarelle brutte e prodotti di scarsa qualità in centro storico: piazza dei Signori e piazzetta Indipendenza meritano più qualità. Creeremo un gruppo di lavoro per consigliare meglio la giunta comunale». La presa di posizione della Cna per bocca del suo direttore Giuliano Rosolen ha immediatamente innescato il dibattito. Una questione che torna periodicamente alla ribalta, quella dell’“uso” del centro storico: solo poche settimane fa l’Ascom Confcommercio, con il suo rappresentante Stefano Mazzoli, ha preso posizione contro l’uso di piazza dei Signori come campo sportivo temporaneo. Ma sono i mercatini periodici a dare particolarmente fastidio a molti. Anche in seno alla maggioranza in consiglio comunale che, almeno in teoria, dovrebbe avallare anche queste scelte della giunta Manildo. Gian Mario Bozzo della lista Per Treviso parla a nome di più di un collega: «Condivido totalmente le valutazioni di Giuliano Rosolen: è tempo che venga istituito un marchio “bianco celeste” per pre-qualificare tutti gli operatori che chiedono di occupare temporaneamente i luoghi più significativi e caratteristici della nostra bella Treviso. Basta con le bancarelle che offrono prodotti di dubbio gusto e offendono troppe piazze, a cominciare da piazza Indipendenza; basta esposizione di auto vicino alla Loggia dei Cavalieri, in piazza dei Signori, in piazzetta Indipendenza: o gli operatori commerciali dimostrano di aggiungere bellezza e decoro alle nostre piazze, alle nostre vie ma anche ai bastioni cinquecenteschi delle mura oppure non debbono essere accettati». Per Bozzo, solo così si potrebbe avviare «una competizione virtuosa che punti solo sulla qualità e non sulla quantità. Credo che il tema non sia politico ma di cultura e buon gusto per valorizzare le bellezze di Treviso». Sulla stessa lunghezza d’onda Luigi Calesso di Impegno Civile: «Sono d’accordo: prima di autorizzare l’utilizzo di piazza dei Signori per iniziative commerciali ci penserei parecchio. Penso che debbano essere accolte solo manifestazioni che hanno un valore artistico e culturale, oltre che commerciale, non insulse, altrimenti perché abbiamo criticato per tanti anni il radicchio e le auto in piazza dei Signori dei tempi di Gentilini?». E dall’opposizione ecco Giancarlo Iannicelli, della Lista Gentilini: «Sono d’accordo totalmente sulla necessità di un salto di qualità. Devo però ricordare che qualche anno fa un mio intervento in consiglio comunale sulle “bancarelle paccottiglia” e senza senso che invadevano i vari mercatini cittadini fu fortemente criticato da un consigliere ora presidente di commissione, che mi accusò di volere solo mercatini con bancarelle di élite». Altra questione sollevata sempre da Iannicelli: «E che dire delle bancarelle che vendono prodotti alimentari con cura dell’igiene quasi inesistente? Pane appoggiato al suolo di provenienza pseudo-tipica e altri alimentari deteriorabili esposti per giorni al sole». L’assessore al commercio Paolo Camolei la pensa però assai diversamente: «Le auto in piazza sono sponsor delle manifestazioni, rappresentano un risparmio di soldi pubblici. Secondo: le bancarelle di mercatini temporanei come “Treviso d’Estate” piacciono alla stragrande maggioranza dei visitatori, la qualità c’è, se a una minoranza di persone non piacciono non so cosa farci. Certo, se avessi tanti soldi a disposizione, e non li ho, potrei pensare a delle strutture più belle ancora. Terzo: se la Cna vuole dare un contributo con i suoi artigiani si faccia avanti, basta che non faccia come temo fa: ha partecipato al primo mercatino temporaneo e poi è sparita». ©RIPRODUZIONE RISERVATA