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"Caro Matteo, ti scrivo…." di Giacomo Montagner
Caro Matteo,
prendo la penna per dirti “Bene, Matteo” (ti do del tu perché è come se scrivessi ad un figlio e amico), ora sei il Presidente di 500 milioni di cittadini, con tutto il prestigio e le grane che ciò comporta, e hai pure il compito di recuperare il valore, la credibilità e l’onore offuscati dalle precedenti rappresentanze della politica italiana.
Ti auguro che armato della nostra Costituzione di riuscire a sgretolare la fortezza burocratica e finanziaria nella quale si è trincerata l’Europa per farne finalmente l’Europa dei popoli e non dei banchieri.
Scendendo ai problemi di noi pensionati della piccola e media impresa, certamente al tuo rientro affronterai la problematica delle piccole pensioni.
Tralascio le difficoltà nelle quali ci troviamo, non sto a tediarti con sfilze di numeri che i tuoi segretari ti evidenziano tutte le mattine.
Devi porre la fiducia come parte dello sviluppo del Paese; perchè la percezione che abbiamo della politica è che è del tutto slegata dalla sue funzioni peraltro sancite dalla Costituzione, ma è finalizzata a tutelarsi e ad autoreferenziarsi – i politici per affrancarsi da questo stato devono dare prova di profonda onestà e coraggio, rimettersi completamente alla Costituzione sulla quale hanno giurato, solo così verrà abbattuto il disinteresse, le spinte autonomistiche e la rassegnazione che ci hanno portato in balia dei predoni delle pubbliche risorse. Si arriverà a fare vera pulizia solo arrivando al processo degli spergiuri corrotti e corruttori e non a patteggiamenti e ciniche prescrizioni.
Vorrei tanto stringerti la mano e, con un amichevole pacca sulla spalla, dirti sottovoce “Coraggio Matteo, fregatene e vai avanti, ti ricordo che la CNA Pensionati vuole esserci e ci sarà”.
Un abbraccio con affetto
Giacomo Montagner, CNA Pensionati Salgareda